Progetto UPKL

UPKL PROGETTO EUROPEO


La dimensione dello Sport Education: una visione comune alla UE 
“ Giovani per l’Europa: educati al benessere dalla Buona Scuola” 
UPKL aisbl, vale a dire Union of Professional Ki Life, e' un'associazione internazionale senza scopo di lucro, con personalità giuridica riconosciuta dal Regno del Belgio con decreto Ministero della Giustizia WL22/16.394. 

UPKL aisbl è nata il 30 ottobre 2013. con l'obiettivo di:
Promuovere, in accordo ed in collaborazione con le istituzioni dell’Unione europea, iniziative volte alla costruzione ed al rafforzamento dell’identità del Cittadino europeo valorizzando le diverse identità culturali che caratterizzano i Popoli dell’Unione.

Nella dimensione dello sport l’intento è quello di realizzare gli obiettivi previsti dalla Relazione A7-0385 del 18/11/2011 emanata dal Parlamento Europeo.

Un Maestro di Kung fu a Scuola

Relazione Finale U.P.K.L aisbl
European Social Sport Coach: Diego Rillo
Si è conclusa da poco la mia personale esperienza nel progetto di “Giovani per l’Europa": Educati al Benessere e alla Buona Scuola”, percorso educativo per i bambini e ragazzi per la scuola primaria e secondaria proposto dall’UPKL integrato nel Miur.

Il progetto è finalizzato a far sì che la figura professionale dell’Educatore Sociale Sportivo entri come Assistente tra le classi scolastiche e attraverso il gioco di squadra e l’attività motoria insegni i valori fondamentali dei diritti umani, il valore della cooperazione e il rispetto della persona.

Partiamo dal semplice atto di presentare un progetto nella scuola, cioè la fase iniziale in cui si contatta l’Istituto e si propone per l’appunto il progetto, il quale è già scritto e stipulato dal protocollo d’intesa UPKL e Miur.

In genere i progetti vanno presentati verso la fine dell’anno in corso, in previsione del nuovo anno o eventualmente all’inizio del nuovo anno accademico.

“Giovani per l’Europa” non vuole dire far entrare l’ennesimo Istruttore sportivo nella scuola per fare motoria ai bambini a livello promozionale.

Mi spiego meglio: al giorno d’oggi la scuola è sommersa di richieste da parte di insegnanti sportivi esterni che tentano di entrare nella scuola per promuovere l’attività che insegnano. Non c’è nulla di male in questo e ben venga l’attività sportiva nelle scuole.

Le risposte di alcune scuole alle mie chiamate, e-mail, richieste di appuntamento e visite a sorpresa sono state tra le più consuete: “Non ci interessa” oppure “Abbiamo già dei progetti sportivi” o ancora meglio “Ne parleremo al Consiglio scolastico” … “Deve parlare con quell’insegnante” ecc… come se fossi a tutti gli effetti un ennesimo istruttore con uno progetto sportivo, il fatto è che questo progetto non parla di Attività Motoria come finalità ma come Strumento per il lavoro Educativo, cioè un operatore professionale che collabora con la scuola nel percorso Educativo a medio lungo termine.

Andiamo avanti!

Una volta passato il sì del Consiglio, si passa al colloquio con le insegnanti, cioè un vero e proprio colloquio tra “insegnante e insegnante” dove avviene la descrizione generale delle classi. 

Solo a questo punto l’European Social Sport Coach ha la possibilità di conoscere quelle che sono le esigenze specifiche della classe e di discutere un percorso formativo con i responsabili. Dopo il Briefing tra insegnanti sono entrato in comunicazione con le classi : 15 classi in 4 Istituti diversi.

Le prime lezioni sono state di presentazione e di dialogo, con alcune proiezioni video sulla storia dei diritti umani e con qualche gioco di fiducia tra compagni. Le successive lezioni, 8 ore per classe, per un totale di 120 ore di insegnamento sono state di attività ludico motoria, in cui ogni singolo esercizio o gioco di gruppo era indirizzato a tutti i bambini senza discriminazioni con scopi educativi, motori e cognitivi.

Ho portato avanti il progetto, cioè 120 ore, con un impegno costante di tutte le mattine (dal lunedì al venerdì), per i mesi di gennaio-febbraio-marzo-aprile e maggio.

La vera difficoltà è che ogni classe è diversa e quindi sta al Coach cercare di intuire quale gioco proporre: da giochi motori più o meno movimentati, a giochi di gruppo, a singoli esercizi per far emergere la singolarità e la creatività del bambino.

Entrare in contatto con i bambini nella scuola è stato una bella esperienza e una forte emozione; interagire con la loro curiosità, con loro affetto spontaneo è stata una delle cose più piacevoli da sperimentare per me.

Necessitano più che mai di giocare, muoversi e interagire fisicamente in un mondo dove la tecnologia sembra, secondo me, voler ostruire l’interazione sociale.

Nel complesso i bambini sono energici e solari, con tanta voglia di fare, a volte anche troppa.

Ogni volta che è stato chiesto ai bambini che cosa avevano capito dai giochi precedenti, le risposte sono state sorprendenti per quanto riguarda la loro comprensione sulla finalità del progetto.

Questi sono alcuni esempi di risposte su quello che avevano intuito nei giochi fatti:

Fiducia
Ascolto
Aiutarsi
Responsabilità
Cooperazione
Conversazione/Dialogo
Lavoro di squadra
Rispetto delle regole
Libertà
Attenzione
Pazienza
Perseveranza
Valutare
Risolvere
Collaborare
 

Alcune risposte degli alunni.
I giochi svolti e proposti sono stati tanti, con l’attenzione da parte mia di non focalizzarsi sul vincere o perdere, ma sulla cooperazione e collaborazione di tutti cercando di far emergere anche i bambini più timidi e nascosti.

I problemi comuni che ho riscontrato in generale tra molte classi sono:

Mancanza di collaborazione tra compagni e denigrazione dei meno bravi
Elevata criticità e polemica
Scarsa motricità sulla lateralità (Dx – Sx)
 
All’inizio del progetto mi è stato chiesto espressamente di NON fare Kung Fu o insegnare Kung Fu nelle classi

Ho interpretato questa richiesta come una sfida ed ho proposto svariati esercizi motori dal carattere cognitivo-psicologico e devo dire che sono andati molto bene.

Con alcune classi un pochino meno disciplinate, classi in cui la stessa insegnante di riferimento mi ha pregato di insegnare le regole e la disciplina, ho dovuto necessariamente portare fuori il valore dell’arte marziale e quello che ne deriva e cioè “Rispetto verso se stessi e gli altri, attenzione e miglioramento personale”.

 
Vorrei puntualizzare che l’arte marziale NON è uno sport, dove c’è sempre chi vince o chi perde, ma una disciplina che non insegna la violenza o far male all’altro, al contrario si è sempre in competizione con se stessi per il miglioramento. Se divento bravo vinco con me stesso, se non divento bravo vuol dire semplicemente che mi occorre più tempo, costanza e impegno. Il vero avversario sono sempre io e non l’altro.

L’arte marziale è un ottima attività educativa e formativa; nelle classi in cui ho tirato fuori un pochino di Kung fu, ho riscontrato più attenzione e interesse da parte dei bambini.

Detto questo il progetto è stato qualcosa di nuovo e entusiasmante, non riuscivo ad andarmene dalla scuola quando i bambini incominciavano ad abbracciarmi; molte insegnanti mi hanno fatto i complimenti e richiesto la partecipazione per l’anno successivo.

 
Vorrei spezzare una lancia in favore del ruolo che hanno le insegnanti: il loro lavoro è gratificante ma allo stesso tempo molto difficile. A volte hanno a che fare con classi di 27 bambini e riuscire a comunicare con tutti non è cosa facile. Penso sia comprensibile se a volte sono stanche e demotivate viste le poche gratificazioni che ricevono. Necessitano sempre di più sostegno da parte di persone esterne e soprattutto di genitori attivi e presenti. Genitori che sostengono la scuola e le insegnanti senza criticare continuamente dando inoltre un pessimo esempio ai bambini.  

 
La scuola come non mai ha bisogno che ognuno aiuti l’altro per un bene comune: la crescita sana e corretta dei nostri figli.

Parlo come Maestro ma anche come padre. Il futuro delle nuove generazioni è affidato alla scuola e a persone che ci mettono il cuore, vanno sostenute e aiutate per un bene comune.

Ognuno deve essere parte integrante e attiva per far crescere i bambini in modo sano e che possano un domani essere indipendenti e impeccabili, rispettando i valori comuni e i diritti umani.

 
Ringrazio l’UPKL per avermi dato modo di svolgere questo progetto nelle scuole pubbliche

Ringrazio Corrado Genova per avermi supportato all’inizio del percorso

Ringrazio il Preside Nicola Tontini e l’assistente ai progetti scolastici Sabrina Soldati

Ringrazio tutte le insegnanti di riferimento per il loro aiuto e sostegno costante

Ringrazio i genitori che mi hanno permesso di svolgere questo percorso con i loro bambini

Ringrazio i Bambini, i veri protagonisti del progetto sperando di essere riuscito a trasmettere qualcosa di positivo.

 

Diego Rillo

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Diego Rillo

European Social Sport Coach appoggia il progetto dell'UPKL. 

Educatore Sociale Sportivo riconosciuto da UPKL, Maestro Caposcuola e Direttore Tecnico della scuola ASD Yan Long
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